Notizie riguardo alla vita dell'Associazione e altre segnalazioni.
L’Associazione degli ex alunni del Liceo Ginnasio “A. Racchetti” - Crema è lieta di invitarvi alla conferenza Luigi Sturzo, dalla parte del popolo, contro l’“idolatria” nazionalista che si terrà mercoledì 13 febbraio 2019 alle ore 21,00 nella sala Cremonesi del Museo Civico di Crema e del Cremasco.
In occasione del centenario della fondazione del Partito Popolare Italiano avvenuta nel 1919, l’Associazione propone un approfondimento sulla figura del suo ideatore, don Luigi Sturzo (Caltagirone, 26 novembre 1871 - Roma, 8 agosto 1959). Il professor Giovagnoli presenterà la proposta sturziana ai “liberi e forti” del 18 gennaio 1919 nel contesto degli sconvolgimenti della società italiana causati dalla Prima Guerra Mondiale e dalla “globalizzazione”. Il fondatore del Partito Popolare affrontò il problema del nazionalismo, che sosteneva non solo una politica estera aggressiva ma anche una politica interna anti-democratica. Sviluppando un'analisi molto attuale sugli effetti della globalizzazione e del conseguente impoverimento della popolazione italiana, svelò l’“anacronismo” e la “cecità” del nazionalismo, movimento di mera reazione alle trasformazioni in atto e sostanzialmente contrario agli interessi del popolo malgrado una retorica contraria.
Curriculum
Agostino Giovagnoli (1952), professore ordinario di Storia contemporanea dal 1987, dal 1993 insegna presso la Facoltà di Lettere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Dal 2011 al 2015 è stato presidente della Società italiana per lo Studio della Storia contemporanea (Sissco). Ha contatti culturali con università e studiosi di Francia, Spagna, Germania, Belgio, Cina, Giappone, Argentina. Collabora a riviste e quotidiani.
I suoi studi hanno riguardato principalmente i seguenti argomenti: i rapporti tra Stato e Chiesa nel XIX e nel XX secolo; il movimento cattolico, il Partito Popolare e la Democrazia Cristiana; l’Italia Repubblicana dalle origini a oggi; le relazioni internazionali nel XX secolo, con specifico riferimento al ruolo della Santa Sede e della Chiesa cattolica; politica e religione nella Cina contemporanea; le dinamiche culturali e religiose della globalizzazione. Ha pubblicato saggi e volumi anche in inglese, francese e cinese.
Principali pubblicazioni
- Le premesse della ricostruzione. La classe dirigente cattolica fra tradizione e modernità, Milano, NIEI, 1982
- Dalla teologia alla politica. Carlo Passaglia negli anni di Pio IX e di Cavour, Brescia, Morcelliana 1984
- La cultura democristiana tra Chiesa cattolica e identità italiana, Roma-Bari, Laterza 1991
- Il partito italiano. La democrazia cristiana dal 1942 al 1994, Roma-Bari, Laterza 1996
- (a cura di), Interpretazioni della Repubblica, Bologna, Il Mulino 1998
- (a cura di), Roma e Pechino. La svolta extraeuropea di Benedetto XV, Roma, Studium 1999
- L’Italia nel nuovo ordine mondiale. Politica ed economia tra il 1945 e il 1947, Milano, Vita e Pensiero 2000
- Storia e globalizzazione, Roma-Bari, Laterza 2003
- (a cura di, con Silvio Pons), Tra guerra fredda e distensione, Soveria Mannelli, Rubbettino 2003
- Il caso Moro. Una tragedia repubblicana, Bologna, Il Mulino 2005 (2a edizione 2018)
- (a cura di), La Chiesa e le culture. Missioni cattoliche e scontro di civiltà, Milano, Guerini 2005
- Chiesa e democrazia, La lezione di Pietro Scoppola, Bologna, Il Mulino 2011
- (a cura di, con S. Colarizi e P. Pombeni), L’Italia contemporanea dagli anni ottanta ad oggi. Vol. III. Istituzioni e politica, Roma, Carocci 2014
- La Repubblica degli italiani 1946-2016, Roma-Bari, Laterza 2016
- Il Sessantotto. La festa della contestazione, Cinisello Balsamo, San Paolo Edizioni 2018
L’Associazione degli ex alunni del Liceo Ginnasio “A. Racchetti” - Crema è lieta di invitarvi alla conferenza La Gioconda. Stile, storia, geografia e anatomia di un ritratto cinquecentesco che si terrà venerdì 11 gennaio 2019 alle ore 16,00 nella sala Cremonesi del Museo Civico di Crema e del Cremasco.
Quando e dove è stata dipinta la Gioconda? Chi rappresenta? Anzi, è davvero un ritratto o non piuttosto una figura simbolica? A queste domande gli studiosi hanno dato le risposte più diverse e inconciliabili, creando un ginepraio di ipotesi. Così si è creato quel tipico prodotto moderno che è il mito della Gioconda. Ci si può orientare solo guardandola per quello che è: una tavola dipinta del primo Cinquecento italiano. Una serrata lettura della tecnica (anche alla luce delle recenti indagini scientifiche cui è stata sottoposta), dello stile e, in filigrana, di documenti e fonti coeve, può forse permettere la soluzione dei troppi enigmi che si son coagulati intorno a questo dipinto.
Relatore della conferenza sarà il professor Edoardo Villata, già ospite della nostra Associazione nel giugno 2015 in occasione della mostra Leonardo da Vinci. 1452-1519, curata da Pietro Cesare Marani e Maria Teresa Fiorio (Milano, Palazzo Reale, 16 aprile - 19 luglio 2015).
Curriculum
Laureato all'Università di Torino con Giovanni Romano, poi ha conseguito il diploma di specializzazione (1997) e il dottorato di ricerca (2004) presso l'Università Cattolica di Milano, dove insegna dallo stesso 2004. Il prossimo semestre sarà anche docente presso l'Università "Gaspar Kàroli" di Budapest. Fa parte del comitato scientifico della Società Storica Vercellese, dell'Associazione Cusius, del Premio Gazzola per il Restauro e della rivista "Critica d'arte", dal 2014 è dottore aggregato della Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana. Autore dei volumi Leonardo da Vinci. I documenti e le testimonianze contemporanee (Milano 1999), Macrino d'Alba (Savigliano 2000), Gaudenzio Ferrari Gerolamo Giovenone. Un avvio e un percorso (Torino 2004, con Simone Baiocco), Tristezza della resurrezione. Bramantino negli anni di Ludovico il Moro, Milano 2012, Leonardo, Roma 2015, Minimalismo della "terribilità". I disegni del Pordenone in Ambrosiana, Roma 2016, Grunewald. Pittore e mistico tra Lutero e Hindemith, Torino 2018. Ha curato le mostre Leonardo da Vinci la vera immagine. Documenti e testimonianze sulla vita e sull'opera, Firenze, Archivio di Stato, 2005 (con Vanna Arrighi e Anna Bellinazzi), Luigi Reali (Firenze 1602-post 1660). Gli esordi ticinesi di un fiorentino rinnegato e girovago, e Legni preziosi. Sculture busti reliquiari e tabernacoli dal Medioevo al Settecento, Rancate (Svizzera), Pinacoteca Cantonale "Giovanni Zust", 2008 e 2016, La biblioteca, il tempo e gli amici di Leonardo e Il volo degli uccelli e il volo artificiale. Disegni di Leonardo dal Codice Atlantico, Milano, Biblioteca Ambrosiana, 2009 e 2011, Intorno a Leonardo. Rarità dell'Ente Raccolta Vinciana al Castello Sforzesco, Milano, Biblioteca Trivulziana, 2013, oltre al volume di saggi L'arte rinascimentale nel contesto, Milano 2015.
Sabato 1° dicembre 2018, alle ore 10,30 nella sala Cremonsi del Museo Civico di Crema e del Cremasco si terrà la conferenza-presentazione del Dizionarietto di latino tenuta dai due Autori.
I professori Paolo Cesaretti ed Edi Minguzzi, dopo il successo del Dizionarietto di greco (2017), già presentato a Crema il 13 gennaio 2018, elaboreranno in un partecipato e spiritoso “dialogo” le principali caratteristiche della lingua latina, sottolineandone da un lato le differenze rispetto al greco, dall’altro lumeggiando le caratteristiche per le quali essa è da porsi alla base dei migliori esiti della civiltà europea nei settori fondanti dell’articolazione dello spazio e del tempo, della legge e della religione.
Curricula relatori
Paolo Cesaretti insegna Letteratura greca, Civiltà bizantina e Storia romana all’Università di Bergamo. Studioso di formazione storico-filologica, si è particolarmente dedicato all’epoca bizantina, privilegiando la tradizione filologica e la ricezione dei testi classici, la storiografia, l’agiografia e i rapporti con l’Occidente medievale. Ha pubblicato edizioni critiche e testi di scavo, saggi monografici, articoli eruditi, traduzioni e curatele nonché biografie storiche. Tra le sue pubblicazioni più recenti Le quattro mogli dell’imperatore (Milano 2015) e Testo agiografico e orizzonte visivo (con B. Hamarneh, Roma 2016).
Edi Minguzzi insegna Lingua greca all’Università Statale di Milano. Glottologa allieva di Vittore Pisani, ha pubblicato saggi sulle intersezioni storico-culturali sottese alla comparazione linguistica, dalle radici indoeuropee (Nomi e Numi. Lineamenti di antichità indoeuropee, Milano 2000) alla tarda antichità. Sensibile alla didattica del greco (Imparare il greco. Grammatica e Lessico di base, Milano 2012) ha altresì pubblicato saggi di linguistica (L’idea di Struttura, Milano 2002, Codici e Comunicazione, Milano 2003) e semiologia (La parola e la frase. Corso di semantica, con R. Giacomelli, Roma 2007).
Dopo la pausa estiva, l’Associazione degli ex alunni del Liceo Ginnasio “A. Racchetti” - Crema, riprende le sue attività con una conferenza della professoressa Cinzia Bearzot intitolata Il federalismo nel mondo greco, pensata in primo luogo per gli studenti, ma aperta a tutti gli interessati.
La storia della Grecia antica è caratterizzata, come è noto, dalla centralità dell’esperienza politica, vissuta nell’ambito della comunità cittadina, la polis. Essa costituisce, per i Greci, la forma statale per eccellenza, tant’è vero che il pensiero politico greco si concentra quasi interamente sulla polis e sulle sue forme costituzionali. Particolarmente significativa è la terminologia: la costituzione è detta politeia in quanto sentita come elemento fondamentale della polis, mentre il termine che designa il cittadino è polites, come se appunto la polis fosse l’unica vera forma di stato.
In realtà, il mondo greco conosce anche forme diverse di organizzazione statale, come gli stati federali, i cosiddetti koiná o ethne, e gli stati territoriali, dalla Siracusa di Dionisio I ai regni ellenistici. Tali forme sono alternative alla polis e ne mettono in discussione alcuni limiti, come la “gelosia della cittadinanza”, l’incapacità di dar vita ad un equilibrio internazionale stabile, il carattere di “società chiusa”. In particolare gli stati federali, esistenti fin dall’arcaismo, a partire dal IV secolo a.C. si svilupparono come esperienza di stato alternativa a quella cittadina, fino ad affermarsi pienamente come potenze politiche in età ellenistica. Di questi stati si intende considerare la struttura costituzionale, le istituzioni, i fattori di crisi, senza dimenticare gli elementi di una embrionale riflessione teorica.