Eventi in Calendario

Notizie riguardo alla vita dell'Associazione e altre segnalazioni.

11/01/2019

L’Associazione degli ex alunni del Liceo Ginnasio “A. Racchetti” - Crema è lieta di invitarvi alla conferenza La Gioconda. Stile, storia, geografia e anatomia di un ritratto cinquecentesco che si terrà venerdì 11 gennaio 2019 alle ore 16,00 nella sala Cremonesi del Museo Civico di Crema e del Cremasco.

Quando e dove è stata dipinta la Gioconda? Chi rappresenta? Anzi, è davvero un ritratto o non piuttosto una figura simbolica? A queste domande gli studiosi hanno dato le risposte più diverse e inconciliabili, creando un ginepraio di ipotesi. Così si è creato quel tipico prodotto moderno che è il mito della Gioconda. Ci si può orientare solo guardandola per quello che è: una tavola dipinta del primo Cinquecento italiano. Una serrata lettura della tecnica (anche alla luce delle recenti indagini scientifiche cui è stata sottoposta), dello stile e, in filigrana, di documenti e fonti coeve, può forse permettere la soluzione dei troppi enigmi che si son coagulati intorno a questo dipinto.

Relatore della conferenza sarà il professor Edoardo Villata, già ospite della nostra Associazione nel giugno 2015 in occasione della mostra Leonardo da Vinci. 1452-1519, curata da Pietro Cesare Marani e Maria Teresa Fiorio (Milano, Palazzo Reale, 16 aprile - 19 luglio 2015).

Curriculum

Laureato all'Università di Torino con Giovanni Romano, poi ha conseguito il diploma di specializzazione (1997) e il dottorato di ricerca (2004) presso l'Università Cattolica di Milano, dove insegna dallo stesso 2004. Il prossimo semestre sarà anche docente presso l'Università "Gaspar Kàroli" di Budapest. Fa parte del comitato scientifico della Società Storica Vercellese, dell'Associazione Cusius, del Premio Gazzola per il Restauro e della rivista "Critica d'arte", dal 2014 è dottore aggregato della Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana. Autore dei volumi Leonardo da Vinci. I documenti e le testimonianze contemporanee (Milano 1999), Macrino d'Alba (Savigliano 2000), Gaudenzio Ferrari Gerolamo Giovenone. Un avvio e un percorso (Torino 2004, con Simone Baiocco), Tristezza della resurrezione. Bramantino negli anni di Ludovico il Moro, Milano 2012, Leonardo, Roma 2015, Minimalismo della "terribilità". I disegni del Pordenone in Ambrosiana, Roma 2016, Grunewald. Pittore e mistico tra Lutero e Hindemith, Torino 2018. Ha curato le mostre Leonardo da Vinci la vera immagine. Documenti e testimonianze sulla vita e sull'opera, Firenze, Archivio di Stato, 2005 (con Vanna Arrighi e Anna Bellinazzi), Luigi Reali (Firenze 1602-post 1660). Gli esordi ticinesi di un fiorentino rinnegato e girovago, e Legni preziosi. Sculture busti reliquiari e tabernacoli dal Medioevo al Settecento, Rancate (Svizzera), Pinacoteca Cantonale "Giovanni Zust", 2008 e 2016, La biblioteca, il tempo e gli amici di Leonardo e Il volo degli uccelli e il volo artificiale. Disegni di Leonardo dal Codice Atlantico, Milano, Biblioteca Ambrosiana, 2009 e 2011, Intorno a Leonardo. Rarità dell'Ente Raccolta Vinciana al Castello Sforzesco, Milano, Biblioteca Trivulziana, 2013, oltre al volume di saggi L'arte rinascimentale nel contesto, Milano 2015.

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01/12/2018

Sabato 1° dicembre 2018, alle ore 10,30 nella sala Cremonsi del Museo Civico di Crema e del Cremasco si terrà la conferenza-presentazione del Dizionarietto di latino tenuta dai due Autori.
I professori Paolo Cesaretti ed Edi Minguzzi, dopo il successo del Dizionarietto di greco (2017), già presentato a Crema il 13 gennaio 2018, elaboreranno in un partecipato e spiritoso “dialogo” le principali caratteristiche della lingua latina, sottolineandone da un lato le differenze rispetto al greco, dall’altro lumeggiando le caratteristiche per le quali essa è da porsi alla base dei migliori esiti della civiltà europea nei settori fondanti dell’articolazione dello spazio e del tempo, della legge e della religione.

 

Curricula relatori

Paolo Cesaretti insegna Letteratura greca, Civiltà bizantina e Storia romana all’Università di Bergamo. Studioso di formazione storico-filologica, si è particolarmente dedicato all’epoca bizantina, privilegiando la tradizione filologica e la ricezione dei testi classici, la storiografia, l’agiografia e i rapporti con l’Occidente medievale. Ha pubblicato edizioni critiche e testi di scavo, saggi monografici, articoli eruditi, traduzioni e curatele nonché biografie storiche. Tra le sue pubblicazioni più recenti Le quattro mogli dell’imperatore (Milano 2015) e Testo agiografico e orizzonte visivo (con B. Hamarneh, Roma 2016).

Edi Minguzzi insegna Lingua greca all’Università Statale di Milano. Glottologa allieva di Vittore Pisani, ha pubblicato saggi sulle intersezioni storico-culturali sottese alla comparazione linguistica, dalle radici indoeuropee (Nomi e Numi. Lineamenti di antichità indoeuropee, Milano 2000) alla tarda antichità. Sensibile alla didattica del greco (Imparare il greco. Grammatica e Lessico di base, Milano 2012) ha altresì pubblicato saggi di linguistica (L’idea di Struttura, Milano 2002, Codici e Comunicazione, Milano 2003) e semiologia (La parola e la frase. Corso di semantica, con R. Giacomelli, Roma 2007).

 

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29/09/2018

Dopo la pausa estiva, l’Associazione degli ex alunni del Liceo Ginnasio “A. Racchetti” - Crema, riprende le sue attività con una conferenza della professoressa Cinzia Bearzot intitolata Il federalismo nel mondo greco, pensata in primo luogo per gli studenti, ma aperta a tutti gli interessati.

La storia della Grecia antica è caratterizzata, come è noto, dalla centralità dell’esperienza politica, vissuta nell’ambito della comunità cittadina, la polis. Essa costituisce, per i Greci, la forma statale per eccellenza, tant’è vero che il pensiero politico greco si concentra quasi interamente sulla polis e sulle sue forme costituzionali. Particolarmente significativa è la terminologia: la costituzione è detta politeia in quanto sentita come elemento fondamentale della polis, mentre il termine che designa il cittadino è polites, come se appunto la polis fosse l’unica vera forma di stato.

In realtà, il mondo greco conosce anche forme diverse di organizzazione statale, come gli stati federali, i cosiddetti koiná o ethne, e gli stati territoriali, dalla Siracusa di Dionisio I ai regni ellenistici. Tali forme sono alternative alla polis e ne mettono in discussione alcuni limiti, come la “gelosia della cittadinanza”, l’incapacità di dar vita ad un equilibrio internazionale stabile, il carattere di “società chiusa”. In particolare gli stati federali, esistenti fin dall’arcaismo, a partire dal IV secolo a.C. si svilupparono come esperienza di stato alternativa a quella cittadina, fino ad affermarsi pienamente come potenze politiche in età ellenistica. Di questi stati si intende considerare la struttura costituzionale, le istituzioni, i fattori di crisi, senza dimenticare gli elementi di una embrionale riflessione teorica.

 

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20/10/2018

Un argomento scomodo, un tema a lungo rimosso dalla memoria storica ufficiale degli italiani: si tratta dei “matti di guerra”, cioè dei nostri connazionali, soldati e ufficiali, colpiti dalle malattie mentali causate dalla Prima Guerra Mondiale. Uno psichiatra cremasco tra i “matti di guerra”. Ferdinando Cazzamalli e lo studio delle neuropatie di guerra è questo il titolo della conferenza in programma per il prossimo “Sabato del Museo”, prevista per sabato 20 ottobre alle 16,30 presso la Sala Cremonesi del Museo Civico di Crema e del Cremasco. L’incontro è organizzato dalla Associazione degli ex-alunni del Liceo Ginnasio “A. Racchetti” - Crema. Il relatore è il dott. Pietro Martini, già Presidente di questa Associazione.

Solo negli ultimi decenni il tema dei “pazzi di guerra” è stato oggetto di ricerche e studi giunti anche al grande pubblico. Il problema delle malattie di guerra fu molto rilevante in relazione al primo conflitto mondiale, per tutte le nazioni belligeranti. Anche in Italia molti “psichiatri di guerra” furono impiegati al fronte e nelle retrovie, vista la rilevanza del fenomeno delle neuropatie belliche. L’esercito italiano organizzò un apposito Servizio Neuropsichiatrico, articolato in centri medici speciali presso le varie Armate e presente con presidi sanitari anche a livello divisionale e reggimentale. Si stima che circa 40.000 militari italiani furono affetti da psicopatologie causate da una guerra diversa da ogni altra, portatrice di effetti devastanti non solo sul fisico ma anche sulla psiche dei combattenti. “Shell-shock”, delirio sensoriale di guerra, nuove sintomatologie morbose e forme psicopatologiche individuali e collettive cominciarono a essere indagate e curate in modo scientifico in occasione di questa guerra così nuova per i suoi spaventosi mezzi di offesa e per i suoi enormi eccidi di massa.

Lo psichiatra Ferdinando Cazzamalli (Crema, 1887 - Como, 1958) fu tra gli ufficiali medici destinati a questi compiti di analisi e cura terapeutica, in quella guerra di cui si celebra proprio in queste settimane il centenario delle battaglie risolutive, che dettero la vittoria alle nazioni dell’Intesa. Gli studi e le pubblicazioni di Cazzamalli costituiscono un capitolo importante nell’evoluzione della scienza medica psichiatrica in relazione ai fatti di guerra. Cazzamalli fu poi, dopo il congedo, Direttore dell’Ospedale Psichiatrico di Como, deputato al parlamento italiano, docente universitario di neuropsichiatria e fondatore della Società Italiana di Metapsichica. È noto ancor oggi in ambito scientifico per le sue sperimentazioni sui fenomeni radianti del cervello umano e sulle attività psicosensoriali nelle manifestazioni telepatiche.

Tra i molti che in quegli anni inneggiavano alla guerra come “igiene del mondo”, gli psichiatri come Ferdinando Cazzamalli compresero invece le potenzialità negative e i pericoli dei fatti bellici per la salute mentale e l’equilibrio psichico dei soggetti coinvolti, tanto da far paventare non solo effetti neurologici diretti su quella generazione ma anche effetti “degenerogeni”, vale a dire trasmissibili alla successiva progenie, in una prospettiva eugenetica allora oggetto di un dibattito scientifico internazionale molto acceso e storicamente ricorrente.

L'incontro, di circa un'ora, è aperto a tutti gli interessati che vorranno partecipare.

 

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