Notizie riguardo alla vita dell'Associazione e altre segnalazioni.
Da questo punto in avanti sono elencati gli eventi già realizzati dalla nostra Associazione o nei quali la nostra Associazione è stata coinvolta. Il periodo è quello dei sedici anni che vanno dal 2009 al 2025 compresi, durante i quali questo sito web era già attivo. L'ordine delle iniziative di seguito elencate è cronologico, nel senso che si inizia dalle ultime realizzate per risalire poi fino a quelle svolte a partire dal 2009.
Sabato 22 novembre 2025 la nostra Associazione ha organizzato una visita alla mostra "Il Rinascimento di Boccaccio Boccaccino", presso il Museo Diocesano di Cremona..
La visita è stata guidata da uno dei curatori della mostra, il dott. Filippo Piazza, funzionario presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia.
La mostra si è tenuta in occasione del quinto centenario della morte di Boccaccio Boccaccino, avvenuta a Cremona nel 1525. Il percorso espositivo ha scandito le principali fasi di attività del pittore, attraverso un'accurata selezione di opere provenienti dai principali musei nazionali italiani, accostate per l'occasione a dipinti mai esposti al pubblico.
L'artista aveva rielaborato, in modo personale, la lezione impartita da Leonardo da Vinci a Milano e da Giovanni Bellini e Giorgione a Venezia, rappresentando un punto di riferimento per i maestri cremonesi delle generazioni successive, tra i quali si annoverano Gianfrancesco Bembo, Altobello Melone, Giulio Campi e, suo figlio, Camillo Boccaccino.
Sabato 8 novembre 2025, presso la Sala Cremonesi del Museo Civico di Crema e del Cremasco, si è svolta la conferenza sul tema " 'Imporre una soluzione alle controversie'. Il Concilio di Nicea (325) nel suo contesto". Relatore è stato il prof. Paolo Cesaretti, dell'Università degli Studi di Bergamo. L'iniziativa ha avuto il patrocinio del Comune di Crema.
Nel 2025 si sono celebrati i 1700 anni del Concilio di Nicea, evento fondamentale per la storia della Chiesa, ma non solo di essa. Oltre alle definizioni dottrinarie, relative anzitutto alla piena divinità di Cristo, gli effetti del Concilio sono stati decisivi anche per la storia politica e geopolitica, giuridica, culturale, artistica, in un'amplissima gamma di implicazioni che arriva sino ai nostri giorni.
Costantino, l'imperatore che convocò il Concilio, ambiva a "risolvere le controversie" dottrinali; ma possiamo ricostruire la visione strategica in cui inscrivere la convocazione del Concilio (il primo di una serie attraverso i secoli) e coglierne l'intento ultimo? Se sì, attraverso quali fonti? E in quale ottica di "separazione" tra potere politico dell'imperium romano e potere religioso del sacerdotium cristiano? Erano, queste, categorie valide già allora?
A questi e ad altri interrogativi ha inteso rispondere la conferenza, che si è avvalsa del supporto di alcune fonti scritte e visive proiettate.
Paolo Cesaretti è professore di Civiltà Bizantina presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell'Università degli Studi di Bergamo, dove insegna anche in corsi di Tradizione classica, di Cultura greca e di Storia antica. Nel corso di quasi mezzo secolo di attività di ricerca, ha pubblicato, in Italia e all'estero, edizioni critiche, testi di scavo e commento, monografie, traduzioni, articoli e recensioni su numerosi aspetti della cultura bizantina, in particolar modo sull'età tardo antica (in ispecie su Giustiniano e sulla sua epoca), sul rapporto tra Oriente e Occidente nel Mediterraneo, sulla sopravvivenza della tradizione classica a Bisanzio, sull'agiografia, sulla ricezione di Bisanzio nell'Europa moderna.
Alcune sue opere, basate su rigorosa ricerca, sono concepite per la valorizzazione della cultura antica e bizantina presso un pubblico non accademico. Ne sono un esempio i Dizionarietti realizzati in collaborazione con Edi Minguzzi: Il Dizionarietto di greco. Le parole dei nostri pensieri, 2017; Il Dizionarietto di latino. La rete comune d'Europa, 2018; Il Dizionarietto dei miti greci e latini. Parole delle favole antiche, 2019. Le sue biografie bizantine, sviluppate in forma narrativa, sono state premiate in varie sedi e hanno avuto traduzioni in lingue straniere: Teodora. Ascesa di una imperatrice, 2001 (nuova edizione 2021); L'impero perduto. Vita di Anna di Bisanzio, una sovrana tra Oriente e Occidente, 2006; Le quattro mogli dell'imperatore. Storia di Leone VI di Bisanzio e della sua corte, 2015.
Sabato 11 ottobre 2025, presso la Sala Rossa del Palazzo Vescovile di Crema, in piazza Duomo 27, si è svolta la conferenza sul tema "I poemi omerici nella cultura greca. Secoli VII-V a. C.". Relatrice è stata Isabella Nova, docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Iliade e Odissea costituiscono per noi la più antica testimonianza su episodi ed eroi legati alla guerra di Troia. Ma quante altre versioni di questi miti circolavano nell'antichità? C'era un primato attribuito alla "versione omerica"? Tramite un esame di numerose testimonianze letterarie e iconografiche, la conferenza si è rivolta agli appassionati del mondo antico per mostrare la vitalità di situazioni e personaggi dell'epica greca, che vengono riproposti da artisti e poeti con una sempre nuova interpretazione del mito.
Isabella Nova (1987) è docente a contratto di Lingua Greca presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è titolare di una cattedra di Latino e Greco al Liceo Classico "Stefano Maria Legnani" di Saronno. Durante il dottorato di ricerca, conseguito presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha svolto un periodo di ricerca a Parigi presso il Centre ANHIMA (Anthropologie et histoire des mondes antiques), dove ha sviluppato l'interesse per l'iconografia e il rapporto tra testi letterari e immagini. È autrice di articoli sulla ricezione di episodi epici nel teatro e nell'iconografia, pubblicati in riviste accademiche nazionali e internazionali. Ha pubblicato per Carocci il volume I poemi omerici nella cultura greca. Secoli VII-V a. C., Roma 2024.