Eventi in Calendario

Notizie riguardo alla vita dell'Associazione e altre segnalazioni.

13/11/2023

Lunedì 13 novembre si è svolta la conferenza sul tema "Il poema epico nell'Italia medievale: l'Entrée d'Espagne". Relatore è stato il prof. Paolo Gresti, docente presso l'Università Cattolica di Milano. L'incontro si è tenuto nella Sala Alessandrini, in via Matilde di Canossa 20, a Crema. Hanno partecipato all'iniziativa anche alcune classi dell'Istituto di Istruzione Superiore "Racchetti - da Vinci" e dell'Istituto di Istruzione Superiore "Galileo Galilei", di Crema. Gli studenti sono stati accompagnati dai loro docenti e dai rispettivi Dirigenti Scolastici, il prof. Claudio Venturelli e la prof. Paola Orini.

Nel periodo che corre grosso modo tra la seconda metà del XIII secolo e la fine del XV fiorisce, nelle regioni settentrionali d’Italia, una letteratura che viene detta “franco-italiana”, perché ha la particolarità di essere scritta in una lingua mista, una miscela di lingua d’oïl e di varianti linguistiche dell’Italia del Nord, soprattutto lombarde e venete. Si tratta di una lingua che muta da un’opera all’altra, perché ogni autore mescola in modo diverso gli ingredienti che la formano, anche se rimangono alcuni tratti di base inalterati.

Il capolavoro della letteratura “franco-italiana” è un poema epico – genere di grande successo nelle regioni padane – intitolato Entrée d’Espagne dal suo primo e unico editore, Antoine Thomas, nel 1913. L’Entrée è una lunga chanson de geste nella quale l’autore, rimasto anonimo, racconta le avventure vissute da Carlo Magno e dai suoi paladini durante la spedizione spagnola: narra cioè quello che viene taciuto nella più antica chanson de geste francese, la Chanson de Roland.

Paolo Gresti è professore ordinario di Filologia linguistica romanza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ha studiato sotto la guida del prof. Aldo Menichetti. Dopo la laurea ha fatto il Dottorato di ricerca presso l’Università di Firenze. Quindi ha trascorso sei anni all’Université de Fribourg (Svizzera) in qualità di assistant diplômé.

Si è occupato soprattutto di lirica antica italiana e occitanica, di epica, della fortuna della lingua d’oc nell’Italia del XVI secolo. Tra le altre cose ha pubblicato Sonetti anonimi del Vaticano lat. 3793, Firenze, Accademia della Crusca, 1992; Il trovatore Uc Brunenc, edizione critica con commento, glossario e rimario, Tübingen, Niemeyer, 2001; Introduzione alla linguistica romanza, Bologna, Pàtron, 2016; Anonimo padovano, L’Entrée d’Espagne (con Marco Infurna), Novara, Interlinea, 2021; Dante Alighieri, Rime (con Nicolò Premi), Brescia, Editrice Morcelliana, 2023.

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20/05/2023

Nella mattinata di sabato 20 maggio 2023, la nostra Associazione ha organizzato una visita alla mostra "Pictura Tacitum Poema. Miti e paesaggi dipinti nelle domus di Cremona". La mostra si svolgeva presso il Museo del Violino, in via Guglielmo Marconi 5, a Cremona. Le curatrici sono state Nicoletta Cecchini, Elena Mariani e Marina Volonté. L'iniziativa era aperta anche ai familiari degli Associati. La visita è stata guidata dalla curatrice Marina Volonté. 

 Il titolo della mostra va collegato alla celebre frase attribuita a Cicerone «si poema loquens pictura est, pictura tacitum poema esse debet» (se la poesia è una pittura parlante, la pittura dev’essere una poesia silenziosa). Nel 69 d.C., l’ “Anno dei 4 Imperatori”, la terribile “Battaglia di Cremona” lasciò sulle rovine della città, «una catasta di corpi che sfiora in altezza i frontoni del tetto», come annotò Plutarco. Questa battaglia distrusse gran parte degli edifici cittadini. 

I migliaia di frammenti di intonaco dipinto, venuti alla luce nello scavo della Domus del Ninfeo di piazza Marconi a Cremona a partire dal 2002, oltre a costituire un’importantissima testimonianza dell’evoluzione della pittura romana in Cisalpina dagli inizi del I secolo a.C. al 69 d.C., raccontano anche le tante storie della casa e dei suoi proprietari. 

Esempio straordinario ne è la “Stanza di Arianna”, un cubiculum (camera per dormire) sulle cui pareti erano raffigurati diversi momenti del mito cretese: prima abbandonata da Teseo dopo l’impresa dell’uccisione del Minotauro, in seguito scoperta da Dioniso addormentata sulla spiaggia dell’isola di Nasso, Arianna appare infine sposa trionfante del dio stesso. 

Da un altro scavo, in via Colletta, sempre a Cremona, provengono le decorazioni della Domus dei Candelabri dorati, anch’esse testimoni di quanto fosse diffusa nelle dimore cremonesi la raffinata cultura artistica derivata dall’ellenismo. 

Sono frammenti che, dopo lunghi anni di studi, analisi e restauri, ci vengono restituiti nel loro significato e nella loro bellezza anche grazie ai confronti con alcuni affreschi, presenti in mostra, provenienti da Pompei, Roma, Ostia e Verona, e con scenografiche ricostruzioni multimediali. 

A seguire, si è svolta una visita al Museo Archeologico di Cremona, sito nella ex chiesa di San Lorenzo (in via San Lorenzo 4, a Cremona), sempre accompagnati da una guida qualificata.

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05/05/2023

Anche quest'anno il Liceo “Alessandro Racchetti” di Crema ha partecipato, con gli altri Licei Classici italiani, alla Notte Nazionale del Liceo Classico. Venerdì 5 maggio 2023, dalle ore 18 alle ore 24, presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Racchetti - da Vinci” di Crema, si è svolta la IX edizione di questa importante manifestazione, della quale sono stati ancora una volta protagonisti gli studenti del Liceo Classico cittadino, con il supporto del corpo docente e del Dirigente scolastico, il prof. Claudio Venturelli.

L’iniziativa è stata ideata una decina di anni fa dal prof. Rocco Schembra, docente di Greco e Latino del Liceo Classico che oggi fa parte dell'Istituto di Istruzione Superiore “Gulli e Pennisi” di Acireale (Catania). Come gli altri anni, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha dato il proprio supporto a questa iniziativa, rendendola un appuntamento nazionale con il proprio patrocinio. Oggi la Notte Nazionale del Liceo Classico è diventata in tutta Italia una grande occasione di incontro e di condivisione tra gli alunni, i docenti e i dirigenti scolastici, le famiglie, gli educatori e anche, più in generale, le varie cittadinanze dei territori coinvolti. Tutti hanno l'opportunità di partecipare a un vero e proprio inno festoso alla cultura classica e umanistica, con il coinvolgimento delle autorità locali e con la presentazione di molte rappresentazioni e performance da parte degli allievi di questo indirizzo di studi. Si tratta infatti di un evento aperto al pubblico e al quale ogni anno possono partecipare tutti gli interessati. Sempre di più aderiscono alla manifestazione anche Licei di altre realtà estere, in collegamento con quelli italiani.

Quest’anno, in concomitanza con questa edizione dell’iniziativa, il Liceo Classico di Crema ha celebrato due eventi importanti. Il primo è stato il sessantesimo anniversario della costituzione del Liceo, con il completamento del corso di studi classici a Crema. Infatti, a partire dall’anno scolastico 1962/1963, il già esistente biennio del Ginnasio è stato completato con il triennio liceale successivo, consentendo così il conseguimento del diploma di maturità presso questa scuola cittadina. Il secondo è stato il gemellaggio con il Liceo Classico “Pietro Verri” di Lodi. Questa operazione di gemellaggio ha riguardato l’Istituto di Istruzione Superiore “Racchetti - da Vinci” di Crema e l’Istituto di Istruzione Superiore “Gandini - Verri” di Lodi, rappresentato in questa occasione dalla Dirigente scolastica prof. Giuseppina Moroni.

Per maggiori informazioni sulle rappresentazioni e sugli eventi di questa Notte Nazionale del Liceo Classico, sulle celebrazioni e sugli interventi riguardanti il sessantesimo anniversario del Liceo, sul gemellaggio con l’Istituto di Lodi e, più in generale, sul ricco programma di questa edizione, si rinvia alla documentazione qui allegata, agli articoli comparsi in proposito sulla stampa locale e qui acclusi, oltre che alla galleria delle immagini inserite a corredo di quanto pubblicato in tale sede.

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15/04/2023

Sabato 15 aprile 2023 si è svolta, presso la sala Cremonesi del Museo Civico di Crema e del Cremasco, la conferenza sul tema "Alessandro Manzoni, l'italiano: letteratura, lingua, politica". Relatore è stato il prof. Pierantonio Frare, dell'Università Cattolica di Milano. L'incontro ha fatto parte del ciclo di eventi "Il Sabato del Museo" 2022-23 e ha inteso commemorare Alessandro Manzoni nel centocinquantesimo anniversario della sua scomparsa.

Il Manzoni letterato è noto a tutti, almeno nelle sue linee essenziali; lo sono meno, forse, altre facce della sua personalità poliedrica. In essa coesistono l'appassionato botanico; il Manzoni ugualmente e diversamente innamorato della prima e della seconda moglie; il Manzoni affettuoso e sollecito e angosciato padre di famiglia, nonchè nonno orgoglioso e attento; il Manzoni amicale, confidenziale, spigliato e rilassato; infine, il Manzoni che potremmo definire, se la parola non si prestasse a facili strumentalizzazioni in chiave attualizzante, 'patriota', attivo partecipante alla politica italiana ed europea.

Questa passione per l'Italia è ciò che l'incontro vorrebbe mettere in luce, facendo vedere come gran parte delle opere manzoniane (la Morale Cattolica, le odi civili, le tragedie, anche i Promessi Sposi) e la stessa ininterrotta e lunghissima ricerca linguistica ruotino intorno ad essa. In qualche caso, come in Marzo 1821, questa passione politica finisce addirittura per confliggere con la fede cristiana.

Pierantonio Frare è professore ordinario di Letteratura italiana presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza.

È Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria, presso la sede di Milano (dal 2015).

È Direttore del Dipartimento di Italianistica e comparatistica.

Altri incarichi:

Socio corrispondente dell’Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere.

Accademico della Classe di Lettere dell’Accademia Ambrosiana.

Direttore di “Testo - Studi di teoria e di storia della letteratura e della critica”, rivista di classe A Anvur.

Cofondatore e condirettore della “Rivista di studi manzoniani”, rivista di classe A Anvur.

Insegnamenti attuali in Università: Letteratura della modernità (sede di Piacenza), Letteratura italiana (sede di Milano).

Ha insegnato per un trimestre alla Queen’s University di Belfast, Gran Bretagna (a. a. 1987-88).

Ha tenuto lezioni e seminari presso le seguenti Università:

a) di Ankara e di Smirne (Turchia, novembre 1995);

b) di Seoul, Pusan e Taegu-Hyosung (Corea del Sud, aprile-maggio 1997 e aprile 1999);

c) al Christ Church College, Oxford University (27 ottobre 1998);

d) al Department of Italian Studies, University of Reading (Gran Bretagna, 29 ottobre 1998);

e) di Santiago di Compostela (Spagna, 3 e 4 aprile 2001 e 10 aprile 2011);

f) di Aarhus (Danimarca, 3-7 ottobre 2004);

g) di Chambéry (20 novembre 2009).

Per maggiori informazioni su Pierantonio Frare (curriculum, pubblicazioni e altro), si veda anche quanto indicato in questo sito web a proposito del precedente incontro con il prof. Frare, in data 25 gennaio 2020, sul tema "Un rivoluzionario tranquillo: Alessandro Manzoni".

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