Eventi in Calendario

Notizie riguardo alla vita dell'Associazione e altre segnalazioni.

16/01/2024

Martedì 16 gennaio 2024 si è svolta, presso l'Aula Magna dell'Istituto di Istruzione Superiore "Racchetti - da Vinci", la conferenza dal titolo "Costruire un sogno. La Reggia di Versailles tra realtà e mito". Relatore è stato Federico Pecchenini, docente di Storia dell'Arte.

La relazione, dopo il recente anniversario della costruzione del primo padiglione di caccia voluto dal re Luigi XIII nel 1623, ha analizzato la complessa e variegata gestazione di quella che viene considerata la più sfarzosa tra le regge europee, quella di Versailles.

Vero e proprio sogno fatto di pietra e oro, il palazzo ha costituito un modello insuperato nell'esprimere la potenza e il fasto del potere assoluto.

L'incontro ha fatto luce sul processo di costruzione della reggia e ha evidenziato i particolari rapporti sociali che si tessevano al suo interno, secondo un preciso e implacabile cerimoniale.

Tre sovrani vi abitarono, lasciando un'impronta caratteristica e personale, modellando stanze e giardini secondo i capricci di regine e cortigiane.

Come tutti i sogni, la vita di Versailles si interruppe bruscamente con la Rivoluzione francese e il palazzo rimase come uno sbiadito fantasma, perduto tra i velluti e le dorature.

Federico Pecchenini (Cuggiono, 1982) è dottore di ricerca in Storia dell'Arte.

Storico della moda e del costume, ne è stato docente dal 2014 al 2020 presso l'Istituto Europeo del Design (IED) in MIlano; dal 2014 al 2016 presso il Politecnico di Milano (FIT, Fashion Institute of Technology); dal 2013 al 2016 presso la sede di Brescia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel 2014 ha organizzato la mostra "Giuseppe Maggiolini. Un virtuoso dell'intarsio e la sua bottega in Parabiago".

Professore di Storia dell'Arte presso le scuole secondarie di secondo grado, continua tuttora le sue ricerche nell'ambito della cultura artistica del XVIII secolo.

Questo incontro è stato pensato e realizzato soprattutto per gli studenti del Liceo Classico "Alessandro Racchetti" di Crema e ha visto la partecipazione di numerose classi di questo Liceo.

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19/12/2023

Martedì 19 dicembre 2023, presso la sala Pietro da Cemmo del Centro Culturale Sant'Agostino di Crema, si è svolta la cerimonia di premiazione delle eccellenze organizzata dall'Istituto di Istruzione Superiore "Racchetti - da Vinci" di Crema. 

Nel corso della serata sono state consegnate le borse di studio agli studenti meritevoli del Liceo Classico, del Liceo Linguistico e del Liceo Scientifico, facenti parte di questo Istituto.

Si unisce la locandina con il programma della cerimonia.

La Associazione degli Ex Alunni del Liceo Ginnasio "Alessandro Racchetti" di Crema eroga sin dai tempi della sua costituzione, anche per norma statutaria, delle borse di studio agli allievi del Liceo Classico che abbiano raggiunto i migliori risultati scolastici in riferimento a determinati anni di frequenza, di volta in volta individuati dal Consiglio Direttivo di questa Associazione.

In riferimento all'anno scolastico 2022/2023, l'Associazione ha consegnato, nel corso della cerimonia di premiazione delle eccellenze, tre borse di studio agli allievi del Liceo Classico che hanno conseguito i migliori risultati al termine del secondo biennio di scuola e precisamente agli studenti:

• Giulia Cerioli, che frequenta attualmente la classe 5a, sezione B;

• Emma Vetturi, che frequenta attualmente la classe 5a, sezione B;

• Giulia Quartaroli, che frequenta attualmente la classe 5a, sezione B.

Si unisce il prospetto rieilogativo di tutte le borse di studio 2022/2023 consegnate nel corso della cerimonia del 19 dicembre 2023, pubblicamente consultabile anche sul sito web dell'Istituto di Istruzione Superiore "Racchetti - da Vinci".

Durante la serata sono stati premiati anche gli studenti del Liceo Classico, del Liceo Linguistico e del Liceo Scientifico che hanno conseguito la valutazione di "100 e lode" al termine dell'anno scolastico 2021/2022. A loro sono stati consegnati l'assegno ministeriale, la pergamena e un omaggio. Menzione, invece, per i diplomati con votazione pari a "100". Per loro la cerimonia di consegna è prevista per sabato 20 gennaio presso l'ufficio del dirigente scolastico. Si unisce quindi anche il prospetto con i nominativi degli studenti che al termine dell'anno scolastico 2021/2022 hanno conseguito nei tre Licei suddetti la valutazione di "100 e lode" e di "100". Anche questo prospetto è pubblicamente consultabile sul sito web dell'Istituto. Per tempistiche organizzative, questi riconoscimenti riguardanti le eccellenze dei "100 e lode" e dei "100" si riferiscono di solito, almeno in queste ultime edizioni delle premiazioni, all'anno precedente a quello dell'erogazione delle borse di studio.

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01/12/2023

Venerdì 1° dicembre 2023 si è svolta la conferenza "Dai restauri novecenteschi alle vicende di cantiere tra il XV e il XVI secolo: il Palazzo Comunale di Crema", con il patrocinio del Comune di Crema. Relatore è stato il prof. Simone Caldano, fondatore e presidente dell'associazione Piemonte Medievale. L'incontro si è tenuto presso la Sala Ricevimenti del Comune di Crema. Nel 2025 ricorrerà il cinquecentesimo anniversario degli inizi dellla riedificazione del nostro Palazzo Comunale, in quanto la cerimonia di posa della sua prima pietra si è svolta il 20 aprile 1525. La decisione di attuare la ricostruzione era stata presa dal Consiglio Generale di Crema il 9 luglio 1524.

Dopo la dedizione di Crema alla Serenissima nel 1449, si creano le condizioni per un rinnovamento urbanistico cittadino molto significativo. A partire dall'ultimo quarto del XV secolo e nel corso del Cinquecento, alla piazza maggiore di Crema viene conferita nuova dignità e si realizza, progressivamente, una sua complessiva ristrutturazione, secondo le nuove concezioni architettoniche rinascimentali, fermi restando nelle loro strutture fondamentali il Duomo e la Torre Pretoria, che rimangono nel tempo gli edifici più risalenti. In quest'ambito spicca il rifacimento del nostro Palazzo Comunale secondo i nuovi canoni estetici rinascimentali, visto pure che l'edificio precedente si trovava in condizioni di deterioramento e decadimento. La riedifcazione si svolge nel secondo quarto del XVI secolo, anche se non è nota con precisione la data di fine lavori. 

Gli studiosi e i ricercatori storici non hanno sinora accertato con sicurezza il nome dell'architetto che ha progettato quest'opera. Alcuni hanno optato per Pietro Terni (o da Terno), che faceva parte della commissione incaricata dal Consiglio Generale di riedificare il Palazzo. Si tratta di un personaggio che allora era piuttosto importante in questa parte di Terraferma veneta. Aveva svolto ruoli diplomatici e anche politici di un certo rilievo. Pietro Terni è anche il primo vero storico cremasco, essendo l'autore della "Historia di Crema". Tuttavia, le opinioni non sono univoche riguardo al suo ruolo di progettista del nostro Palazzo Comunale e da tempo la storiografia locale è divisa su questa attribuzione. Altri hanno ipotizzato un architetto giunto dall'esterno dell'ambiente cremasco, senza però riuscire a dargli un nome attendibile. Altri ancora hanno ritenuto non possible, allo stato attuale delle cose, riuscire a sciogliere questo enigma. In ogni caso, le ricerche d'archivio, nelle fonti documentali e anche nelle testimonianze offerte da altre possibili fonti storiche, continuano a svolgersi ancora oggi.

Il Palazzo Comunale di Crema ha poi una storia di notevole interesse. Le sue vicende si svolgono nei secoli successivi con modifiche, destinazioni d'uso, anche vicissitudini riguardanti i vari momenti storici susseguitisi nel tempo per la nostra città e per il territorio cremasco. Il prof. Caldano ha saputo alternare il racconto di queste vicende storiche con numerose notazioni e delucidazioni riguardanti le caratteristiche estetiche e artistiche, a volte in divenire, del Palazzo Comunale e anche del Torrazzo, collocato tra la parte nord e la parte sud del Palazzo. Molto coinvolgente e qualificata anche la parte iconografica, esposta e illustrata dal prof. Caldano in modo chiaro, rigoroso e scientificamente molto puntuale. Nell'incontro si è pure fatto cenno al restauro che, sotto la guida di Carlo Perogalli e di Silvio Mosconi, si è svolto principalmente tra il 1958 e il 1962, un restauro che non ha mancato di suscitare al tempo vivaci polemiche e che alimenta discussioni ancora di attualità.

Simone Caldano ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'Architettura presso l'Università IUAV di Venezia (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) nel 2015, con una tesi sul Duomo di Crema e la sua piazza. Si occupa prevalentemente di architettura religiosa in Piemonte, Lombardia e Liguria tra l'XI e il XV secolo. Ha insegnato presso le Università di Ferrara e di Firenze.

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13/11/2023

Lunedì 13 novembre si è svolta la conferenza sul tema "Il poema epico nell'Italia medievale: l'Entrée d'Espagne". Relatore è stato il prof. Paolo Gresti, docente presso l'Università Cattolica di Milano. L'incontro si è tenuto nella Sala Alessandrini, in via Matilde di Canossa 20, a Crema. Hanno partecipato all'iniziativa anche alcune classi dell'Istituto di Istruzione Superiore "Racchetti - da Vinci" e dell'Istituto di Istruzione Superiore "Galileo Galilei", di Crema. Gli studenti sono stati accompagnati dai loro docenti e dai rispettivi Dirigenti Scolastici, il prof. Claudio Venturelli e la prof. Paola Orini.

Nel periodo che corre grosso modo tra la seconda metà del XIII secolo e la fine del XV fiorisce, nelle regioni settentrionali d’Italia, una letteratura che viene detta “franco-italiana”, perché ha la particolarità di essere scritta in una lingua mista, una miscela di lingua d’oïl e di varianti linguistiche dell’Italia del Nord, soprattutto lombarde e venete. Si tratta di una lingua che muta da un’opera all’altra, perché ogni autore mescola in modo diverso gli ingredienti che la formano, anche se rimangono alcuni tratti di base inalterati.

Il capolavoro della letteratura “franco-italiana” è un poema epico – genere di grande successo nelle regioni padane – intitolato Entrée d’Espagne dal suo primo e unico editore, Antoine Thomas, nel 1913. L’Entrée è una lunga chanson de geste nella quale l’autore, rimasto anonimo, racconta le avventure vissute da Carlo Magno e dai suoi paladini durante la spedizione spagnola: narra cioè quello che viene taciuto nella più antica chanson de geste francese, la Chanson de Roland.

Paolo Gresti è professore ordinario di Filologia linguistica romanza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ha studiato sotto la guida del prof. Aldo Menichetti. Dopo la laurea ha fatto il Dottorato di ricerca presso l’Università di Firenze. Quindi ha trascorso sei anni all’Université de Fribourg (Svizzera) in qualità di assistant diplômé.

Si è occupato soprattutto di lirica antica italiana e occitanica, di epica, della fortuna della lingua d’oc nell’Italia del XVI secolo. Tra le altre cose ha pubblicato Sonetti anonimi del Vaticano lat. 3793, Firenze, Accademia della Crusca, 1992; Il trovatore Uc Brunenc, edizione critica con commento, glossario e rimario, Tübingen, Niemeyer, 2001; Introduzione alla linguistica romanza, Bologna, Pàtron, 2016; Anonimo padovano, L’Entrée d’Espagne (con Marco Infurna), Novara, Interlinea, 2021; Dante Alighieri, Rime (con Nicolò Premi), Brescia, Editrice Morcelliana, 2023.

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