Eventi in Calendario

Notizie riguardo alla vita dell'Associazione e altre segnalazioni.

14/01/2023

Sabato 14 gennaio 2023 si è svolta una conferenza dedicata a Heinrich Schliemann, l'imprenditore e archeologo tedesco scopritore della mitica città di Troia e del cosiddetto Tesoro di Priamo. Nel 2022 è ricorso il duecentesimo anniversario della sua nascita. Il titolo della conferenza era "Sulle orme di Enea. Viaggi, (dis)avventure ed esplorazioni archeologiche di Heinrich Schliemann in Italia".

Relatore è stato il prof. Massimo Cultraro, archeologo e dirigente di ricerca presso l'Istituto per le Scienze del Patrimonio Culturale al Consiglio Nazionale delle Ricerche di Catania. 

L'incontro si è tenuto nella Sala Alessandrini in via Matilde di Canossa 20, a Crema, con la partecipazione di alcune classi dell'Istituto di Istruzione Superiore "Galileo Galilei" di Crema. Questo momento di collaborazione tra la nostra Associazione e il "Galilei" ha visto la sala Alessandrini gremita di studenti, accompagnati dai loro insegnanti e dal Dirigente Scolastico dell'Istituto, la prof. Paola Orini. Tutti i numerosi studenti presenti all'evento hanno seguito con attenzione, partecipazione e ammirevole disciplina l'esposizione del prof. Cultraro, preceduta da un intervento molto apprezzato della prof. Paola Orini, che tra l'altro è anche uno dei soci fondatori della nostra Associazione, costituita il 4 novembre 2000. 

Heinrich Schliemann (1822-1890) lega il suo nome all'Italia non solo per la sua morte avvenuta a Napoli ma anche per un ampio e costante interesse culturale verso il territorio italiano, a cui seguono diversi viaggi effettuati ancor prima di diventare famoso come archeologo. Recenti ricerche nell'Archivio Schliemann conservato ad Atene, insieme ad altri documenti conservati in varie parti della nostra penisola, hanno permesso di ricostruire aspetti di questo studioso, riferiti all'Italia, sino a oggi sconosciuti e ignorati. Inoltre, molto resta ancora da scoprire su questo personaggio, al quale il prof. Cultraro sta continuando a dedicare studi e ricerche. 

Anche questi rapporti tra Schilemann e l'Italia rivelano i tratti multiformi di un uomo di genio, al quale molti ricercatori fanno risalire il vero battesimo dell'archeologia come disciplina scientifica.

Una notizia inaspettata e offerta dal prof. Cultraro in anteprima, proprio in questa occasione, è quella per cui, molto probabilmente, Schliemann sarebbe passato, nei suoi vari itinerari in Italia, anche da Crema, precisamente nell'anno 1868. Il Consiglio Direttivo della nostra Associazione, presente a questo incontro, resterà in contatto con il prof. Cultraro anche per eventuali informazioni reciproche su questo aspetto, così rilevante per noi e ancora poco noto.

Massimo Cultraro ricopre incarichi istituzionali importanti in ambito archeologico e ha condotto rilevanti progetti di ricerca internazionali. Ha pubblicato molti lavori scientifici e il suo ultimo libro, Schliemann alla ricerca di Troia, è uscito nell'agosto del 2021. Diversi anche i suoi contributi sul rapporto tra Schliemann e l'Italia. Tra questi, L'ultimo sogno dello scopritore di Troia. Heinrich Schliemann e l'Italia (1858-1890), pubblicato nel 2018. Per i numerosi incarichi di rilievo del prof. Cultraro, si rinvia alla "Presentazione del Relatore" contenuta nel Comunicato Stampa qui allegato.

Al termine dell'incontro, un gruppo di studenti del "Galilei" ha riservato ai presenti una graditissima sorpresa: un elaborato di ricerca realizzato da questi alunni sulla figura di Heinrich Schliemann, che il loro rappresentante ha consegnato al prof. Cultraro, il quale ha manifestato tutto il suo gradimento e la sua considerazione per un omaggio così significativo.

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19/11/2022

Sabato 19 novembre 2022 si è svolta, presso l'Aula Magna dell'Istituto di Istruzione Superiore "Racchetti - da Vinci", la conferenza dal titolo "Maledicatur poeta talis! - Boccaccio lettore degli Epigrammi di Marziale". Relatore è stato Marco Petoletti, professore ordinario presso l'Università Cattolica di Milano.

 Abbiamo la fortuna di possedere un buon numero di manoscritti che appartennero alla biblioteca di Giovanni Boccaccio, alcuni esemplati di propria mano. Si ha così la possibilità di seguire, quasi in presa diretta, il suo percorso di studioso e di scrittore.

Il rapporto speciale tra Boccaccio e i classici è perfettamente esemplificato da un manoscritto di Marziale, copiato di sua mano e oggi conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano.

Boccaccio fu stimolato dalla lettura dei carmi giocosi di Marziale: accompagnò il testo con una serie di postille e tracciò alcuni disegni di grande finezza estetica.

In queste annotazioni, da par suo, egli manifestò le sue impressioni, ora positive ora negative, provocate dallo studio degli antichi epigrammi: Marziale è lodato, ma anche insultato pesantemente, a parole e a gesti, per manifestare il proprio radicale dissenso.

Commuove in questo manoscritto il ricordo, intimo e personale, di un personaggio del Decameron, frate Cipolla.

Marco Petoletti è professore ordinario di Letteratura latina medievale e umanistica, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Facoltà di Lettere e Filosofia. È direttore della rivista «Italia medioevale e umanistica». È membro del Comitato di Direzione della rivista «Aevum». È membro dell’Academic Board (Consiglio Accademico) del Corpus Christianorum e dell’Editorial Board del Corpus Christianorum. Continuatio mediaevalis. È membro del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (decreto ministeriale MIBACT-UDCM 22/02/2018 n° 114). È membro della Commissione scientifica dell’«Edizione Nazionale delle opere di Francesco Petrarca» (decreto ministeriale MIBACT-UDCM 27/01/2017 n° 43). È Accademico Fondatore dell’«Accademia Ambrosiana di studi greci e latini». È membro del Comitato scientifico di «Studi sul Boccaccio». È membro del Comitato scientifico del «Centro Pio Rajna». È membro del Comitato scientifico dell’«Ente Nazionale Giovanni Boccaccio». È Responsabile dell’Archivio e Biblioteca Capitolare della Basilica di S. Ambrogio - Milano.

 Ha scoperto nuovi manoscritti di mano di Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca (sta curando l’edizione critica del De vita solitaria di Petrarca).

Ha al suo attivo più di 250 pubblicazioni (si veda una sintesi nell'allegato Comunicato Stampa).

Questa iniziativa della nostra Associazione ha coinvolto alcune classi del Liceo Classico dell'I.I.S. "Racchetti - da Vinci", che hanno partecipato in Aula Magna alla presentazione del prof. Marco Petoletti.  

 

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29-10-2022

Sabato 29 ottobre 2022 si è svolta, presso la sala Cremonesi del Museo Civico di Crema e del Cremasco, la conferenza dal titolo 2016-2022. Un bilancio delle indagini archeologiche a Palazzo Pignano". Relatori sono stati Furio Sacchi e Marilena Casirani.

L'importante sito archeologico di Palazzo Pignano è stato interessato, a partire dal 2016, da campagne annuali di scavo condotte in regime di concessione dal Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell'Arte dell'Università Cattolica di Milano. Le nuove ricerche hanno permesso di implementare lo stato delle conoscenze su quest'area archeologica, finora nota solo per la grande villa di epoca tardo antica (IV-VI sec. d. C.), esplorata però in minima parte. Grazie alle indagini più recenti, è stato possibile verificare che la residenza tardo antica fu preceduta da una villa/fattoria che conobbe una serie di trasformazioni tra il I e il III sec, d. C.

Furio Sacchi è professore di Archeologia Classica e di Storia dell'Architettura greca e romana presso l'Università Cattolica di Milano. Dal 2016 è Direttore scientifico degli scavi di Palazzo Pignano. Marilena Casirani, ex alunna del Liceo Racchetti, è Conservatore del Museo Comunale di Offanengo e ha partecipato a numerose indagini archeologiche e a progetti di ricerca. Dal 2015 è Ispettore Archeologico Onorario per alcuni Comuni del Cremasco. Tra i vari saggi scientifici, nel 2015 ha pubblicato Palazzo Pignano. Dal complesso tardoantico al Districtus dell'Insula Fulcherii.

 

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24/09/2022

Sabato 24 settembre 2022 si è svolta, presso la sala Cremonesi del Museo Civico di Crema e del Cremasco, la conferenza dal titolo "I demoni giunti dall'Inferno. Quando i discendenti di Gengis Khan invasero l'Europa, tra battaglie epiche, intrighi di corte e curiosità stravaganti". Relatrice è stata Jennifer Radulovic, storica, scrittrice e divulgatrice culturale.

L'invasione dei Mongoli nell'Europa del XIII secolo ha dato vita a racconti e leggende che ancora oggi colpiscono per la loro drammaticità. Allora le scarse conoscenze che nei paesi europei si avevano riguardo a quelle orde di invasori si mescolarono, nella percezione comune, a certe letture delle sacre scritture, tanto che in molti pensarono ai Mongoli come a demoni giunti dall'Inferno per realizzare l'Apocalisse.

Si pensò anche ai diabolici conquistatori come a cannibali avidi delle carni delle vittime. Non mancarono resoconti e rappresentazioni di questa loro antropofagia e delle efferatezze commesse sui corpi dei nemici uccisi o fatti prigionieri.

Soprattutto i territori dell'Europa centrale, in particolare l'Ungheria, divennero un terreno di guerra su cui si combatterono battaglie molto cruente, nel tentatvo di arginare l'avanzata mongola, a difesa della cristianità e della civiltà europea. Fu uno scontro durissimo, che oppose gli eserciti delle nazioni cristiane coinvolte nel conflitto alle formazioni militari dei popoli nomadi giunti dalle steppe euroasiatiche.

Negli anni intorno al 1240, le schiere mongole di Batu Khan, nipote di Gengis Khan, e dei suoi luogotenenti flagellarono l'Europa centro-orientale arrivando fin quasi in Italia. Oltre all'Ungheria, soprattutto la Lituania, la Polonia, la Boemia e la Croazia furono devastate senza pietà, in un'ondata di violenze, razzie, uccisioni di massa, stupri e saccheggi, con incendi e distruzioni di città e villaggi lungo il percorso dell'avanzata dei Mongoli. Armati in modo molto efficace e innovativo rispetto ai pesanti armamenti occidentali, ottimi cavalieri, molto mobili in manovra di combattimento, gli invasori erano di una ferocia e di una spietatezza senza pari, tanto che la loro crudeltà divenne oggetto di numerosi testi sia coevi che di epoca successiva. Erano partiti dalla Crimea, spesso testa di ponte in queste invasioni provenienti dall'Oriente, ed erano stati fermati a Fiume, mentre stavano per invadere l'Italia settentrionale. Avevano poi saccheggiato e distrutto le città della Dalmazia e si erano fermati solo dopo aver raggiunto l'odierna Albania, per ragioni ancor oggi controverse nella storiografia.

Un'opera che ci tramanda diverse informazioni su quell'invasione è il "Carmen Miserabile" di Maestro Ruggero, uno scritto composto poco dopo quegli avvenimenti da un ecclesiastico originario del Beneventano, già cappellano del cardinale Giacomo Pecorara. L'autore si trovava allora nei territori appena invasi ed era stato fatto prigioniero dai Mongoli. Fuggito e datosi alla macchia, Ruggero era poi riuscito a rifugiarsi in territori sicuri. Divenne poi arcivescovo di Spalato, quindi tornò in Italia, dove scrisse la sua storia, e morì nel 1266. Jennifer Radulovic ha tradotto dal latino all'italiano il testo originale, corredandolo di un saggio storico, Hungaria plena populo sedet sola. I demoni giunti dall'inferno (Marietti Editore, Genova 2012). 

Laureata con Alessandro Barbero all'Università del Piemonte Orientale, Jennifer Radulovic ha poi conseguito la laurea magistrale all'Università Cattolica di Milano con Giancarlo Andenna. Ha un dottorato all'Università degli Studi di Milano e altri titoli accademici in materie storiche e umanistiche. Ha già collaborato con la nostra Associazione nel 2015, come relatrice in un incontro dedicato a Federico Barbarossa e alla battaglia di Monte Porzio Catone del 1167, riprendendo questo tema dal suo volume pubblicato sull'argomento (Jouvence, Milano 2014).

Ha inoltre pubblicato diverse opere di natura storica, soprattutto in riferimento al periodo medioevale, ed è attiva nel campo della comunicazione e  della divulgazione culturale, anche attraverso conferenze, programmi radio, riviste e rassegne. In riferimento all'argomento trattato in questo incontro, oltre al suo saggio sul "Carmen Miserabile" già citato, si segnala anche il suo volume La grande invasione. Il Regno d'Ungheria nel Duecento tra congiure e intrighi. L'arrivo dei Mongoli (Res Gestae Editore, Milano 2015).

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